Dall’infanzia alla maturità

by Stephen Davey Scripture Reference: Romans 12:2

Ho letto della trasformazione di un baco da seta in falena. Il baco da seta nasce da un piccolo uovo e inizia a mangiare foglie di gelso quasi costantemente per le prime sei settimane della sua vita. Cresce fino a raggiungere circa otto centimetri di lunghezza prima di trovare un piccolo ramo su cui inizia un processo di tre giorni per filare un bellissimo bozzolo di seta.

Una volta srotolato, il filo di seta di un solo bozzolo può superare i 900 metri di lunghezza. Prima che la falena si schiuda, i bozzoli vengono raccolti e immersi in acqua bollente, dove il filo di seta si scioglie.

Secondo una leggenda cinese, il primo filo di seta fu creato quando un’imperatrice cinese sedeva sotto un albero di gelso e un bozzolo cadde nella sua tazza di tè bollente. Vide i fili forti e setosi del bozzolo iniziare a srotolarsi.

Il processo di allevamento dei bachi da seta e di utilizzo della seta nella tessitura ebbe inizio in Cina 2.000 anni prima della nascita di Cristo. I cinesi avrebbero poi allevato i bachi da seta e commerciato i loro splendidi tessuti di seta con il resto del mondo conosciuto.

Ora, il pericolo maggiore per l’industria della seta è se la falena all’interno si libera prima che il bozzolo venga raccolto. Lascierebbe un filo spezzato, inutilizzabile per l’industria. Per evitare che le falene completino il loro processo di metamorfosi, gli allevatori di bachi da seta sottopongono i bozzoli a vapore caldo. Per qualche ragione, il calore e il comfort forniti dal vapore in realtà arrestano il processo di crescita e il baco da seta non matura mai completamente in falena adulta. Finisce di tessere il bozzolo, ma non si libera mai.

Non posso fare a meno di pensare alla metamorfosi del credente. Mi chiedo quanti cristiani non raggiungano mai la maturità, non si liberino mai dal bozzolo per diventare adulti maturi in Cristo.

Come si rompe il bozzolo? L’apostolo Paolo usa in realtà proprio la parola “metamorfosi” per darci la risposta.

Siamo ora in Romani 12:2, dove Paolo scrive: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente.” In questa breve e ispirata risposta, Paolo ci dà un comando negativo, un comando positivo e un piano d’azione.

Ecco il comando negativo: “Non conformatevi a questo mondo.” Il linguaggio originale, con questo imperativo presente passivo, potrebbe essere letteralmente tradotto: “Smettetela di lasciarvi conformare al mondo.” Lo diremmo così: “Non lasciate che il mondo vi schiacci nel suo stampo!” A quanto pare, alcuni credenti qui a Roma si stavano lasciando modellare dall’Impero romano.

La parola usata da Paolo per “mondo” (aiōn) può essere tradotta “età” o “generazione contemporanea”. Paolo ci sta dicendo di non lasciarci influenzare per pensare, parlare, vestirci e comportarci come la nostra generazione attuale—come il mondo che ci circonda.

Il messaggio per noi è di pensare con la nostra testa e resistere al modello di vita e di pensiero del mondo. Naturalmente, è più facile a dirsi che a farsi. Per natura siamo imitatori, seguiamo gli altri e vogliamo solo essere accettati. Fin dalla prima elementare, volevamo le scarpe dei nostri amici e il loro stesso portapranzo. E questa tentazione non finisce con la prima elementare.

Quindi, il comando negativo è: “Non conformatevi a questo secolo.” Ecco ora il comando positivo: “Ma siate trasformati.”

“Siate trasformati” è la traduzione del verbo greco metamorphoō, che significa cambiare da una forma a un’altra. Da qui deriva la nostra parola “metamorfosi”, che usiamo per descrivere il processo attraverso il quale il baco da seta si trasforma in falena adulta. È il passaggio dall’infanzia alla maturità.

L’apostolo Paolo ci comanda di essere trasformati. Ma usa la forma passiva. Questo significa che non sta comandando al credente di trasformarsi da solo, ma di essere trasformato. Serve qualcosa d’altro che operi realmente questa trasformazione.

Non si tratta quindi semplicemente di decidere di cambiare sforzandoci di più; c’è un agente all’opera nella nostra vita che ci trasforma. E qual è questo agente? Paolo lo dice nella sua lettera a Timoteo:

“[Essendo] nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai seguito. Rifiuta invece le favole profane e da vecchie, ed esercitati alla pietà.” (1 Timoteo 4:6-7)

L’agente trasformante è la Parola di Dio. Non ci stiamo sforzando di essere trasformati; ci stiamo esercitando per essere trasformati.

Non ci stiamo sforzando di essere pii; ci stiamo allenando per la pietà. Infatti, la parola greca che Paolo usa qui per “esercitati” è gumnazō, da cui deriva il nostro termine “ginnasio”.

Paolo sta dicendo a Timoteo: “Se vuoi essere in forma spiritualmente, vai nella palestra della Parola di Dio e allenati. Vuoi essere pio? Il tuo allenatore è la Parola di Dio. Mettiti nelle sue mani—e il risultato sarà il carattere di Dio.”

Quindi, come si rompe il bozzolo e si arriva alla maturità? Innanzitutto, cosa non bisogna fare: non lasciarsi schiacciare nello stampo del pensiero e del comportamento del mondo. Poi, cosa bisogna fare: permettere alla Parola di Dio di operare in noi un carattere conforme alla pietà.

E con questo, Paolo ci dà il piano d’azione. Come siamo trasformati? “Mediante il rinnovamento della vostra mente.”

Rinnovare la mente, ha scritto un autore, “è come cancellare vecchi file da un computer, eliminandoli completamente e caricando nuovi file tratti dalla Scrittura, attraverso cui lo Spirito Santo rimodella la nostra mente.”

Il ruolo attivo che ci compete è diventare studenti della Parola. Dio non aprirà la Bibbia al posto tuo. Non studierà e non memorizzerà le Scritture al posto tuo. Questo tocca a te. E quando tu fai la tua parte, Dio usa l’informazione contenuta nella Parola per operare la trasformazione nella tua mente e nel tuo cuore.

Permettimi di dirlo così: non sarai trasformato se non vieni informato dalla Parola di Dio.

Dunque, mentre vieni istruito dalla Parola di Dio, resisti al programma di studi del pensiero del mondo; resisti alla pressione dei tuoi pari. Vedi, quando sei guidato dalla Parola, sei anche protetto dal mondo.

Ricordo di aver letto di un liceale che capiva bene che la pressione dei pari può funzionare in entrambi i sensi. Era in crociera nei Caraibi. Una sera, i suoi amici cercarono di convincerlo ad entrare nel bar della nave, ma Chad, la cui madre era alcolizzata, aveva deciso di non bere mai. Era un credente e aveva rinforzato la sua mente con la Scrittura, memorizzando versetti dei Proverbi sull’abuso di alcol. Spiegò ai suoi amici che la dipendenza era presente nella sua famiglia e disse: “Ho imparato dalla Bibbia che ‘il vino è schernitore, la bevanda inebriante è turbolenta, e chiunque se ne lascia dominare non è saggio’” (Proverbi 20:1).

Loro risposero: “Dai, Chad, un solo drink non fa male a nessuno.”

Lui rispose di nuovo con la Scrittura: “‘Non guardare il vino quando è rosso, quando scintilla nel calice e scende giù così facilmente! Alla fine morde come un serpente’” (Proverbi 23:31-32).

I suoi amici si arrabbiarono e lo accusarono di rifiutare la loro compagnia. Ma Chad rispose sommessamente, quasi a se stesso, con un altro proverbio: “‘Figlio mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non acconsentire’” (Proverbi 1:10).

Che esempio per tutti noi! Questo è un giovane che sta vivendo la trasformazione dicendo no al mondo e sì alla Parola. Sta crescendo. Sta iniziando ad allungare le sue ali nella libertà spirituale e nella convinzione spirituale. Sta passando dall’infanzia alla maturità.


Conclusione:
Se vogliamo fare la differenza nel mondo, dobbiamo essere diversi dal mondo. E ciò è possibile solo se veniamo trasformati dalla Parola di Dio.

 

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