Prova che Dio è totalmente affidabile
Mentre proseguiamo il nostro viaggio nel libro di Romani, voglio iniziare ponendoti una domanda che forse a prima vista non ti sembra importante, ma che in realtà riguarda la tua sicurezza eterna: Dio manterrà davvero le Sue promesse fatte alla nazione d’Israele?
Dopotutto, il popolo ebraico ha rigettato Gesù come Messia, e lo fa ancora oggi. Dio ha forse finito con loro? Paolo anticipa proprio questa domanda e, nel capitolo 11, la pone e risponde in modo diretto al versetto 1: “Io dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!”
Il verbo greco tradotto “ripudiato” (apōtheō) significa “scartare”, “respingere”. Magari stai pensando: “E che c’entra con me?” Beh, se ti stai facendo questa domanda, probabilmente non sei ebreo.
Ma ecco perché è importante anche per te: se Dio non mantiene la Sua parola con Israele, come puoi essere certo che manterrà la Sua parola con te? Dio è parzialmente affidabile, o completamente degno di fiducia?
Un tempo avevo un vecchio pickup che era… diciamo così: parzialmente affidabile. Aveva percorso quasi 190.000 chilometri, e ogni volta che mi fermavo a un semaforo, l’indicatore della temperatura iniziava a salire. Così prendevo il dito e colpivo con forza il cruscotto. Quello era il mio “intervento meccanico”. E aspettavo due settimane, sperando che si “autoguarisse”. Pregai anche. Non funzionò. Alla fine, dovetti portarlo dal meccanico.
La verità è che poche cose nella vita sono affidabili. Dai computer alle lavatrici, dai lavori alle relazioni, viviamo in un mondo di cose non affidabili.
Ma Dio è totalmente affidabile! Se non lo fosse, saremmo davvero nei guai. Se Dio non manterrà la Sua promessa di riportare Israele nella propria terra, magari potrebbe cambiare idea anche su portare te e me in cielo!
L’esistenza stessa del popolo ebraico ancora oggi è una prova vivente della fedeltà di Dio—non solo verso Israele, ma anche verso di noi, che siamo Suoi figli per mezzo della fede in Cristo.
Paolo prosegue dando due prove che Dio non ha rigettato Israele. La prima prova è la sua testimonianza personale:
“Anch’io sono Israelita, della discendenza d’Abrahamo, della tribù di Beniamino. Dio non ha ripudiato il suo popolo che ha preconosciuto.” (vv. 1-2)
Paolo sta dicendo: “Se Dio avesse annullato il Suo patto con Israele dopo il loro rifiuto del Messia, perché avrebbe scelto uno come me per essere suo apostolo?”
È come se stesse dicendo: “Io sono ebreo, figlio della promessa, discendente di Abramo, della tribù di Beniamino… e Gesù Cristo mi ha salvato. Sono la prova vivente—la prova A—che Dio non ha abbandonato il Suo popolo.”
La seconda prova che Paolo porta è una prova storica:
“Non sapete ciò che la Scrittura dice nel passo riguardante Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele: ‘Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, e sono rimasto solo, e cercano la mia vita’?” (vv. 2-3)
Elia, scoraggiato, stava praticamente dicendo: “Signore, sono stufo d’Israele. È finita. Sono l’unico rimasto. Meglio cominciare tutto da capo con un nuovo popolo.”
Ma al versetto 4 leggiamo la risposta di Dio:
“‘Io mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal.’”
In altre parole, Dio aveva conservato un residuo fedele all’interno di Israele.
E Paolo conclude:
“Così anche nel tempo presente, c’è un residuo eletto per grazia.” (v. 5)
Ancora una volta, emerge il tema centrale: la grazia di Dio. Il futuro d’Israele—la terra promessa, il trono, il regno—è tutto fondato sulla grazia di Dio, non sul merito. Israele è stato scelto e sarà preservato per grazia. E allo stesso modo, oggi sia Giudei che Gentili sono salvati non per nascita, né per opere, ma solo per grazia.
E nel frattempo, cosa sta succedendo a Israele?
“Israele non ha ottenuto quello che cercava; ma il residuo eletto l’ha ottenuto, e gli altri sono stati induriti.” (v. 7)
Il termine greco per “induriti” (pōroō) si riferisce a un indurimento, un callo. Il Medico divino ha esaminato Israele e ha trovato un cuore indurito, che ha bisogno di un trapianto spirituale per sopravvivere.
Il versetto 8 descrive i sintomi:
“‘Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchi per non udire, fino a questo giorno.’”
Quando hai il cuore indurito, non sai dove andare. Ti perdi nelle tue elucubrazioni religiose e morali. Vuoi rimanere nell’oscurità, perché le tue opere sono malvagie e non vuoi che la luce le esponga.
Paolo continua:
“Davide dice: ‘La loro mensa sia per loro una trappola, un laccio, un inciampo e una retribuzione. Siano gli occhi loro ottenebrati in modo da non vedere, e piega loro la schiena per sempre.’” (vv. 9-10)
La loro “mensa” potrebbe riferirsi ai riti religiosi, come la Pasqua o la tavola dei pani della presentazione nel tempio. Erano convinti di essere spiritualmente nutriti, ma quella stessa mensa era diventata un inciampo.
Dunque, Dio ha forse rigettato Israele per sempre? Guarda più avanti, al versetto 25 (che approfondiremo in seguito):
“Un indurimento parziale si è prodotto in Israele, finché sia entrata la totalità dei Gentili.”
C’è speranza per Israele! Il loro indurimento è parziale, non totale. Gli Ebrei oggi possono ancora essere salvati—proprio come i Gentili.
Ma sia tu ebreo che Gentile, devi correre al Salvatore. Egli è l’unica speranza per arrivare al cielo.
Tempo fa lessi la storia di una giovane donna iraniana trovata morta all’aeroporto internazionale di Los Angeles. Aveva cercato di entrare negli Stati Uniti di nascosto, chiudendosi dentro una valigia nella stiva di un aereo. Ma non era stata collocata in uno scompartimento pressurizzato e riscaldato, e morì durante il volo. Tragicamente, aveva cercato di entrare con mezzi propri, ma fallì.
Amato, nessuno entra in cielo per vie secondarie. Nessuno può imbucarsi nel regno di Dio. L’unica via è quella segnata dal sangue del Redentore. Gesù disse: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
Non curvarti sotto il peso della legge, come facevano i Giudei (v. 10). Vieni al Vangelo di Cristo. Affidati alle promesse di Dio. Egli è completamente affidabile. Manterrà le Sue promesse a Israele—e le manterrà anche a te e a me.
Conclusione:
Rifiutare Cristo ha conseguenze eterne per individui e nazioni. Ma l’incredulità non impedisce il piano di Dio, né interrompe la Sua opera di salvezza. E di certo non annulla le Sue promesse eterne verso di noi. Dio è, oggi come sempre, totalmente degno di fiducia.
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