Camminare nello Spirito

by Stephen Davey Scripture Reference: Romans 8:2–4

Tempo fa, durante una visita alla fiera statale, incontrammo un gruppo di studenti universitari della nostra chiesa. Una delle ragazze, con un grande sorriso sul volto, mi mostrò la mano con un anello di diamanti: si era appena fidanzata. Non c’è niente di paragonabile al condividere con il mondo che qualcuno di speciale è entrato nella tua vita.

Nel nostro viaggio della saggezza attraverso Romani 8, Paolo fa una presentazione molto speciale. Si trova al versetto 2: “Perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.”

Questa è la nostra introduzione a Colui che ha conquistato il nostro cuore. Qui è chiamato “lo Spirito della vita”. Egli non è una forza, né una potenza soggettiva, né un’esperienza: è una Persona, Dio Spirito Santo. E Lui dà vita!

Ma cosa intende Paolo quando dice che lo Spirito Santo ci ha liberati “dalla legge del peccato e della morte”? Tutti conosciamo la legge di gravità. Se in questo momento sei seduto, non hai bisogno di legarti alla sedia per non fluttuare: la legge di gravità ti tiene a terra.

Se tengo una Bibbia in mano e la lascio andare, cadrà sempre verso il basso. Ma se introduco un’altra forza—la mia mano—e la sollevo, allora la legge di gravità viene interrotta; è superata da un’altra legge, la legge della mia vita e della mia forza.

Così è la legge dello Spirito: la vita e la potenza dello Spirito interrompono e superano la forza gravitazionale del peccato e della morte. Siamo tenuti e sostenuti dallo Spirito di Dio, e il peccato e la morte non avranno l’ultima parola sulla nostra vita.

Paolo spiega questo al versetto 3:

“Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto: mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne.”

Cosa non poteva fare la legge? Non poteva giustificarci né purificarci. La legge può solo rivelarci quanto siamo peccatori. La legge di Dio è come uno specchio: può mostrarti quanto è sporco il tuo viso, ma non può lavarlo. Solo la potenza purificatrice del Figlio di Dio, il nostro Salvatore, può farlo.

Ora Paolo applica questa verità nel versetto 4. Scrive che Cristo ha condannato il peccato “affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito.”

Vivremo in modo giusto—“giusti davanti a Dio”—quando camminiamo nello Spirito. Paolo ci dice che piaciamo a Dio quando il nostro stile di vita non è guidato dalla carne, ma dallo Spirito Santo. I teologi chiamano questo tipo di cammino “santificazione”.

E la santificazione ha due lati—due aspetti del camminare nello Spirito. È sia passiva che attiva. È qualcosa che Dio opera in noi e per noi, ma è anche qualcosa che noi scegliamo di fare per Dio.

Camminare “secondo lo Spirito” è il desiderio di ogni vero credente. Certo, falliremo e cadremo, ma non vogliamo più vivere là, nel fango. Non troviamo più piacere lì; vogliamo camminare nella luce e piacere al nostro Signore.

Paolo usa qui l’espressione “camminare secondo lo Spirito”. Cosa significa “camminare”? Paolo lo spiegherà meglio nel resto del capitolo, ma per ora, “camminare” si riferisce semplicemente al portare avanti le normali responsabilità quotidiane.

Ti sottometti allo Spirito, ti fidi della Sua guida. Non significa necessariamente vivere un’emozione dietro l’altra o passare di vetta in vetta. Camminare secondo lo Spirito significa cercare di onorare Gesù Cristo nelle mansioni e responsabilità ordinarie della vita. Potrebbe anche voler dire fare il prossimo bucato con uno spirito riconoscente.

In Giovanni 16, Gesù disse che lo Spirito Santo glorifica Lui (v. 14). Quindi, se stai camminando nello Spirito, stai onorando Gesù Cristo. Questo non significa avere tutte le risposte nella vita, ma vuol dire che i tuoi passi sono diretti nella giusta direzione; hai deciso di camminare in un modo che piaccia al Signore, giorno dopo giorno.

Ricordo di aver incontrato un uomo che era stato in prigione per frode finanziaria. Ma Dio aveva iniziato a operare nella sua vita per liberarlo spiritualmente quasi nello stesso momento in cui aveva indossato l’uniforme carceraria. Quella prima notte in prigione, chiamò sua sorella, che gli presentò il vangelo. Con le lacrime agli occhi, Charlie mise la sua fede in Gesù Cristo.

La sua prima notte in prigione—ma finalmente un uomo libero nello spirito. Ora che era credente, non sapeva cosa gli riservasse la vita o dove l’avrebbe portato il suo cammino. Ma lo Spirito di Dio aveva già tracciato il suo sentiero.

Tardi quella notte, seduto sulla sua branda, leggeva una Bibbia che gli avevano regalato. La mattina seguente, a colazione, un altro detenuto che l’aveva visto leggere gli disse: “Dovremmo iniziare uno studio biblico.”

E lui rispose: “È un’ottima idea, sarei felice di partecipare.”

Ma l’altro disse: “No, penso che tu debba guidarlo.”

Questo nuovo credente rispose: “Guarda, mi sono appena convertito e ho appena cominciato a leggere la Bibbia; non posso guidare uno studio biblico.”

Ma quella sera, dopo cena, quel detenuto tornò da lui e gli disse: “È ora dello studio biblico; ti stiamo aspettando.”

Si avviarono verso un’area dove una dozzina di detenuti lo aspettavano. Lui ammise che non aveva idea di cosa dire.

Uno di loro disse: “Guarda, ho questa copia del Devozionale Pane Quotidiano. Perché non leggi la meditazione di oggi?” Si rese conto che alcuni di quei detenuti non sapevano nemmeno leggere.

Così aprì il devozionale di quel giorno e cominciò a leggere. Il tema era: dare il cuore a Gesù Cristo. Alla fine della lettura, alcuni dissero: “Vogliamo farlo.”

Lui chiese: “Fare cosa?” E risposero: “Vogliamo essere salvati.”

Era sbalordito. Non sapeva bene cosa dire. Non sapeva ancora come guidarli nei passi della salvezza—era tutto così nuovo per lui. In quel momento fu chiamato all’infermeria.

Mentre era lì, un altro detenuto, prossimo alla scarcerazione, si avvicinò e gli disse: “Ehi, vedo che hai una Bibbia. Vorrei darti questo segnalibro da usare in prigione.”

Quel segnalibro era stato prodotto dai Gideoni, e in cima c’erano scritte queste parole: “Come essere salvati.” Sotto, erano elencati i passi della preghiera per la salvezza. Così tornò al gruppo e li guidò attraverso quei passi. Quattro detenuti pregarono per ricevere Cristo.

Cosa stava facendo quel nuovo credente? Camminava nello Spirito.

Non devi sapere tutto; devi solo conoscere Lui e avere il desiderio di esaltare il Signore e seguirlo. E sarà Lui a occuparsi del resto. Così facendo, camminerai secondo lo Spirito.

Conclusione:
La fedeltà nel cercare di onorare il Signore nelle responsabilità quotidiane è la misura principale di una vita guidata dallo Spirito. Paolo ci presenta il concetto di camminare secondo lo Spirito come la norma per ogni cristiano.

 

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